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La ricerca della visione è un rito di pass … La ricerca della visione è un rito di passaggio praticato da alcuni gruppi di nativi americani, generalmente intrapreso per la prima volta durante gli anni dell'adolescenza. La Hanblecheya o Hanblecheyapi (‘ricerca della visione’, letteralmente: ‘piangere per una visione’; da hanble = sogno, visione e cheya = piangere) è una delle sette cerimonie sacre presso la cultura tradizionale Lakota (Sioux) e consiste in un percorso individuale che il ricercatore intraprende al fine di trovare la propria strada, per interpretare una visione già ricevuta, per ottenere un potere spirituale o prima di affrontare prove molto difficoltose e, in passato, prima di partire per una guerra. Durante la cerimonia, della durata variabile dai due ai quattro giorni, all'aspirante è fatto divieto di assumere cibo o acqua, così come di emettere suono. Prima di affrontare il rituale, l'aspirante purifica se stesso partecipando a quattro Inipi, preparando poi 405 offerte di tabacco, legate ad un unico filo, che fungeranno da recinzione del suo recinto sacro ove rimarrà per tutto il tempo da lui indicato. La preparazione della cerimonia prevede un periodo di astinenza, seguito da una Inipi di purificazione sotto la guida di un wichasha wakan (uomo sacro). Al termine della preparazione, l'uomo di medicina fa scegliere all'aspirante un luogo che questi ritiene speciale, spesso posto su di un'altura, sulla quale - dopo essersi liberato di ogni oggetto ed orpello appartenente alla società, compresi i vestiti - in compagnia della sua pipa l'aspirante trascorre i giorni e le notti della cerimonia in completo isolamento, digiunando, astenendosi dal bere e dal parlare, pregando e supplicando le forze invisibili affinché queste gli permettano di ricevere una visione chiarificatrice. La cerimonia si svolge all'interno di uno spazio quadrato generalmente delimitato da quattro giovani alberi di pioppo, ai quali vengono assicurate le bandiere delle quattro direzioni, ciascuna del colore appropriato (nera per rappresentare l'ovest, rossa per il nord, gialla per l'est, bianca per il sud). Il lungo digiuno, la generale stanchezza e le preghiere possono indurre nell'aspirante uno stato di trance, che permetterebbe - secondo le credenze dei nativi americani - di comunicare in varia misura con il mondo immateriale degli spiriti, dal quale trarre messaggi e visioni. La ricerca della visione ha una durata variabile da due a quattro giorni e notti complete: durante questo periodo, l'aspirante dovrebbe mantenere un contegno consono alla sacralità della cerimonia, al fine di favorire l'introspezione ed il contatto con gli aspetti più riposti del proprio Sé. Spesso, durante il completo isolamento richiesto dalla cerimonia, l'aspirante viene colto dal desiderio irrefrenabile di abbandonare il luogo del proprio ritiro, ponendo così fine al rituale; alcuni ricercatori testimoniano di essersi sentiti preda della follia, riuscendo a superare tali alterazioni ricordando a sé stessi la motivazione principale della loro personale ricerca. Generalmente, sebbene la cerimonia richieda comunque una notevole resistenza ed una grande determinazione, il ricercatore può trovare conforto ricordando a sé stesso che quattro giorni di privazioni non saranno sufficienti ad ucciderlo, persuadendosi di tale verità. Al termine del periodo prestabilito, l'uomo di medicina si recherà a riprendere l'aspirante che, stremato dal digiuno e dalle privazioni, dovrà sottoporsi ad una nuova Inipi prima di poter raccontare ai presenti ciò che ha visto o udito durante il suo ritiro. Il giorno dell'inizio della Hanblecheya, l'aspirante si reca nella Capanna Sudatoria e riceve ulteriori indicazioni da parte dell'Uomo-Medicina, pregando per il buon esito dell'impresa; in questa occasione assume dell'acqua per l'ultima volta. Al termine della purificazione ed uscendo dall’Inipi non rivolge più parola né sguardo verso niente e nessuno. Simbolicamente, ciò rappresenta la sua cessata appartenenza al mondo fisico, mentre la sua attenzione e con essa il suo essere si concentra verso il Mondo degli Spiriti. Accompagnato nel luogo prescelto, viene affidato al Grande Spirito, ed abbandonato al digiuno, al silenzio ed alla preghiera per quattro giorni. Allo scadere del tempo, viene nuovamente condotto all’Inipi, al termine della quale può raccontare ai presenti la propria eventuale visione. Fuori dalla Capanna Sudatoria viene rifocillato, dissetato e fatto oggetto di una piccola festa durante la quale vengono scambiati dei doni. Sebbene l’Hanblecheya rappresenti un'esperienza dal forte impatto emotivo e dal reale potere trasformante, occorre rilevare come poche tra le persone sottoposte al rituale di cui sia giunta testimonianza abbiano ottenuto una grande visione durante la loro prima cerimonia.e visione durante la loro prima cerimonia.
, La búsqueda de visión es un rito de paso d … La búsqueda de visión es un rito de paso de algunas culturas nativas americanas, conocida especialmente a través de la descripción etnográfica de los ritos de los Lakota, quienes la denominan con el término Hąbléčheya o Hanblecheyapi, que significa, llorar por una visión. También está enumerada como uno de los siete ritos secretos de aquel pueblo en la obra La Pipa Sagrada de Alce Negro. Su práctica tiene como objetivo obtener una visión por parte de los espíritus superiores a través del ayuno y el aislamiento, para así conseguir guía en un determinado asunto.í conseguir guía en un determinado asunto.
, Die Visionssuche (engl. Visionquest oder V … Die Visionssuche (engl. Visionquest oder Vision Quest), auch Traumfasten oder Schutzgeistsuche ist im ethnologischen Sinn eine spirituelle Praxis einiger ethnischer Religionen Amerikas zur Erlangung von übernatürlicher Kraft durch die ritualisierte Suche nach einem persönlichen Schutzgeist. Sie kam bei den Eskimos und den Indianern des nordöstlichen, zentralen und westlichen Nordamerikas sowie bei vereinzelten Stämmen Südamerikas vor und spielte eine besondere Rolle bei der Persönlichkeitsentwicklung junger Menschen; in den meisten Fällen von Männern, bei einigen Stämmen jedoch auch von Frauen. Die Suchenden begaben sich dazu allein an entlegene Orte, um dort durch tagelanges Fasten, Schlafentzug und andere Formen der Selbstmarter die gewünschten Visionen zu erlangen. Der so erzeugte veränderte Bewusstseinszustand führte zu Halluzinationen, die als Kontakt zu einem Schutzgeist aus dem Jenseits erlebt wurde. Mit ihm wurde dann in verschiedener Weise ein Pakt geschlossen. Der tiefe Glaube an diesen Pakt stärkte das Selbstvertrauen der jungen Menschen, so dass etwa junge Männer in der Liebe, im Handel oder im Kampf erfolgreich waren. Die Eindrücke übernatürlicher Erscheinungen haben Ähnlichkeit mit der schamanischen Seelenreise. Sowohl die Art der Visionssuche als auch die mentalen Erlebnisse spiegelten die kulturellen Erwartungen des jeweiligen Volkes wider. So waren Tapferkeit und Standhaftigkeit bei allen Ethnien, die Visionssuchen durchführten, hohe Ideale; und war beispielsweise ein individueller Totemismus mit der Vorstellung seelenverwandter Tiere Teil der Kultur, dann erschien der Schutzgeist in Gestalt eines Tieres. Nach dem Niedergang der nordamerikanischen Indianer Ende des 19. Jahrhunderts verlor die Visionssuche erheblich an Bedeutung. Sie wurde jedoch Teil der christlich-synkretistischen Peyote-Religion Nach Anthony Wallace gehört die Visionssuche zu den „individualistischen religiösen Kulten“, da in der Regel weder Schamanen noch Priester für die Durchführung notwendig sind. Nur in Ausnahmen (etwa beim Männlichkeitsritual der Shuar Ecuadors oder dem Toloache-Kult Südkaliforniens) wird bzw. wurde sie als im Rahmen kollektiver Initiationsriten und unter Einsatz psychotroper Drogen durchgeführt. In der esoterischen Szene existiert eine westlich adaptierte Form der Visionssuche.westlich adaptierte Form der Visionssuche.
, La quête de vision est un rite de passage … La quête de vision est un rite de passage de certaines cultures amérindiennes, connu notamment par la description ethnographique des rites des Lakotas, qui l'appellent par le terme Hąbléčheya ou Hanblecheyapi, qui signifie, pleurer pour avoir une vision. Il est également répertorié comme l'un des sept rites secrets de ce peuple dans l'ouvrage La pipe sacrée de l'élan noir. Sa pratique vise à obtenir une vision des esprits supérieurs par le jeûne et l'isolement, afin d'obtenir des conseils dans un certain domaine. Ces traditions, aussi appelées « visions de rêve » ou « jeûnes de rêve » parmi les nations autochtones, varient d’une culture à l’autre. En général, toutefois, les participants sont de jeunes hommes cherchant à être reconnus par leur communauté à titre d’adultes (et, potentiellement, de leaders) en complétant la quête.ement, de leaders) en complétant la quête.
, A vision quest is a rite of passage in som … A vision quest is a rite of passage in some Native American cultures. It is usually only undertaken by young males entering adulthood.Individual Indigenous cultures have their own names for their rites of passage. "Vision quest" is an English-language umbrella term, and may not always be accurate or used by the cultures in question. Among Native American cultures who have this type of rite, it usually consists of a series of ceremonies led by Elders and supported by the young man's community. The process includes a complete fast for four days and nights, alone at a sacred site in nature which is chosen by the Elders for this purpose. Some communities have used the same sites for many generations. During this time, the young person prays and cries out to the spirits that they may have a vision, one that will help them find their purpose in life, their role in a community, and how they may best serve the People. Dreams or visions may involve natural symbolism – such as animals or forces of nature – that require interpretation by Elders. After their passage into adulthood, and guided by this experience, the young person may then become an apprentice or student of an adult who has mastered this role. When talking to Yellow Wolf, Lucullus Virgil McWhorter came to believe that the person fasts, and stays awake and concentrates on their quest until their mind becomes "comatose." It was then that their Weyekin (Nez Perce word) revealed itself. Weyekin (Nez Perce word) revealed itself.
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A vision quest is a rite of passage in som … A vision quest is a rite of passage in some Native American cultures. It is usually only undertaken by young males entering adulthood.Individual Indigenous cultures have their own names for their rites of passage. "Vision quest" is an English-language umbrella term, and may not always be accurate or used by the cultures in question. When talking to Yellow Wolf, Lucullus Virgil McWhorter came to believe that the person fasts, and stays awake and concentrates on their quest until their mind becomes "comatose." It was then that their Weyekin (Nez Perce word) revealed itself. Weyekin (Nez Perce word) revealed itself.
, La búsqueda de visión es un rito de paso d … La búsqueda de visión es un rito de paso de algunas culturas nativas americanas, conocida especialmente a través de la descripción etnográfica de los ritos de los Lakota, quienes la denominan con el término Hąbléčheya o Hanblecheyapi, que significa, llorar por una visión. También está enumerada como uno de los siete ritos secretos de aquel pueblo en la obra La Pipa Sagrada de Alce Negro. Su práctica tiene como objetivo obtener una visión por parte de los espíritus superiores a través del ayuno y el aislamiento, para así conseguir guía en un determinado asunto.í conseguir guía en un determinado asunto.
, La ricerca della visione è un rito di pass … La ricerca della visione è un rito di passaggio praticato da alcuni gruppi di nativi americani, generalmente intrapreso per la prima volta durante gli anni dell'adolescenza. La Hanblecheya o Hanblecheyapi (‘ricerca della visione’, letteralmente: ‘piangere per una visione’; da hanble = sogno, visione e cheya = piangere) è una delle sette cerimonie sacre presso la cultura tradizionale Lakota (Sioux) e consiste in un percorso individuale che il ricercatore intraprende al fine di trovare la propria strada, per interpretare una visione già ricevuta, per ottenere un potere spirituale o prima di affrontare prove molto difficoltose e, in passato, prima di partire per una guerra. Durante la cerimonia, della durata variabile dai due ai quattro giorni, all'aspirante è fatto divieto di assumere cibo opirante è fatto divieto di assumere cibo o
, Die Visionssuche (engl. Visionquest oder V … Die Visionssuche (engl. Visionquest oder Vision Quest), auch Traumfasten oder Schutzgeistsuche ist im ethnologischen Sinn eine spirituelle Praxis einiger ethnischer Religionen Amerikas zur Erlangung von übernatürlicher Kraft durch die ritualisierte Suche nach einem persönlichen Schutzgeist. Sie kam bei den Eskimos und den Indianern des nordöstlichen, zentralen und westlichen Nordamerikas sowie bei vereinzelten Stämmen Südamerikas vor und spielte eine besondere Rolle bei der Persönlichkeitsentwicklung junger Menschen; in den meisten Fällen von Männern, bei einigen Stämmen jedoch auch von Frauen.ei einigen Stämmen jedoch auch von Frauen.
, La quête de vision est un rite de passage … La quête de vision est un rite de passage de certaines cultures amérindiennes, connu notamment par la description ethnographique des rites des Lakotas, qui l'appellent par le terme Hąbléčheya ou Hanblecheyapi, qui signifie, pleurer pour avoir une vision. Il est également répertorié comme l'un des sept rites secrets de ce peuple dans l'ouvrage La pipe sacrée de l'élan noir. Sa pratique vise à obtenir une vision des esprits supérieurs par le jeûne et l'isolement, afin d'obtenir des conseils dans un certain domaine.enir des conseils dans un certain domaine.
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